Home Page Storia Filippo Corridoni Monumenti Chiese
Porte Musei Teatri Biblioteche Impianti Sportivi
La Margutta Foto Informazioni Links Municipio

Storia

Corridonia vanta legami di continuità con la città romana di “Pausulae” e con “Mons Ulmi”, borgo medievale. Dell’antica Pausula, città picena, è cenno nel libro De Coloniis di Frontino. Il suo territorio, sito nella valle del Chienti, presumibilmente ove sorge oggi S. Claudio, nell’anno 713 di Roma venne assegnato dai Triunviri Ottaviano, Lepido e Marco Antonio, ai propri veterani reduci dalla guerra contro Bruto e Cassio, divenendo in tal modo una Colonia Romana. Dopo i tempi di Teodosio è cenno di Pausula negli atti del concilio Romano tenuto dal Pontefice Ilario nel 465 dell’era volgare e al quale prese parte Claudius Episcopus Pasulanus. Distrutta in seguito all’invasione dei Goti o dei Longobardi (nel V o VI sec.) fu ricostruita dai superstiti e denominata Castrum Pausuli - Castello di Pausula - di cui si trova cenno in pergamene dal 995 al 1229; dopo tale data, non si trova più alcuna notizia del nome di una città, che aveva dominato nella valle del Chienti come colonia romana e come sede di Diocesi. Leggeri indizi, tali da far supporre la continuità della vita dell’antica Pausula nel nuovo centro di Montolmo, si trovano nella storia di quest’ultimo. Ad esempio, nel 1256, era sindaco di Montolmo un certo Buonaventura da Pausula, che doveva essere un luogo o castello incorporato nel territorio di Montolmo il cui statuto vietava, nell’epoca, la nomina di persone straniere alle alte cariche cittadine. Fino al 1303 si ha notizie che una delle porte di Montolmo si denominasse “di Possole” che, secondo L. Lanzi, deve intendersi come uno storpiamento di Pausula. Mons Ulmi, di cui si trovano i primi accenni nelle pergamene del 1115, dovrebbe il suo nome ad un olmo piantato dai Monaci di S. Croce nei pressi della Chiesa di S. Maria in Castello, da loro costruita intorno al 1000. Attorno a tale Chiesa e Castello vennero raggruppandosi le famiglie sparse nel territorio e si formò un borgo denominatosi Monte dell’Olmo. Rapidamente per i numerosi privilegi accordati dai Pontefici, per la fedeltà della popolazione e per il trasferimento di ricche famiglie, quali gli Ugolini ed i Nobili, dai vicini castelli di Mogliano, Petriolo, Colbuccaro, il paese divenne “considerabile” in popolazione, averi e fortificazioni. Fu scelta per decenni come sede della Curia Generale della Marca e per tre volte, nel 1306 - 1307 - 1317, come sede del Parlamento dei Comuni della Marca stessa. Il suggello della Comunitas Montis Ulmi, rappresentava nel suo scudo un olmo sopra sei colli e, in luogo della corana, lo sormontavano le chiavi pontificie. All’apice della sua fortuna, nel 1433, schieratosi dalla parte della Chiesa, osò opporsi con tutto il suo vigore a Francesco Sforza, il quale calò verso il Chienti all’espugnazione di Monte dell’Olmo e restò, misero avanzo dell’esercito vincitore, esposta al saccheggio e alla crudeltà dei soldati. Fu l’unico paese della Provincia Pontificia che sostenne con il sangue le ragioni della Santa Sede. Francesco Sforza ne fece una piazza d’armi e nelle sue vicinanze sconfisse l’esercito della Chiesa facendo prigioniero il figlio del celebre Niccolò Piccinino. La venuta degli Sforza segnò l’inizio del decadimento del Paese che, afflitto da molti mali, non è mai risorto all’antico splendore. Nel 1851, per le sue benemerenze verso la Chiesa, venne da S. Pio IX eretto a Città e gli fu restituito il nome di Pausula. Anche il sigillo della comunità venne modificato: al suo scudo fu aggiunta, sopra l’olmo, una fenice risorgente dalle sue ceneri. Nel 1931 venne denominata Corridonia, per aver dato le origini a Filippo Corridoni sindacalista interventista, morto nella trincea delle Frasche il 23 Ottobre 1915. Il 18 Ottobre 1973, con decreto del Presidente della Repubblica, si tornò a riconoscere a Corridonia il titolo di Città.